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Un film in Archivio

Il ritorno del 16mm

Il 29 dicembre 2019 abbiamo dato il via alla rassegna cinematografica che ci accompagnerà per tutto l’anno 2020. Una rassegna diversa dalle altre: ad introdurre la presentazione di un film in digitale, Camera Film ripropone la visione di brevi filmati in pellicola 16mm, tutti provenienti dal Fondo Salvatore Confessore.

Si comincia con il cinema muto

Una delle nostre grandi passioni è la storia del cinema, cioè tutte le fasi che hanno segnato la trasformazione del cinema dalle suo origini ad oggi. La rassegna si è aperta volutamente con un film che ha cambiato, e in qualche modo stravolto, la storia del cinema americano e mondiale. Parliamo di Charlie Chaplin che con il film La febbre dell’oro (1925) sviluppa la penosa condizione dei ricercatori d’oro in Sierra Nevada durante la metà dell’Ottocento, in una modalità stilistica tanto distintiva del cinema chapliniano, sempre in bilico – come il suo personaggio Charlotte – tra il dramma e il comico.

Spettatori 16mm

La serata, riservata ai soci dell’associazione, ha offerto l’occasione per presentare gli spazi dell’Archivio e gli obiettivi del nostro lavoro: salvaguardare e ripristinare il fondo di pellicole in 16mm dell’ex noleggiatore di origini napoletane Salvatore Confessore.

Per una dimostrazione pratica delle potenzialità culturali di un archivio, si è pensato di anticipare la proiezione video del capolavoro di Chaplin con quella di un documentario in lingua inglese sull’arte orientale e la sua sperimentazione nelle università americane. Si tratta di Oriental Brushwork (1956), filmato di interesse documentaristico, che è possibile vedere online.

La scelta del filmato in pellicola ha un ruolo prettamente dimostrativo. al di là dei contenuti presentati dal documentario, il nostro interesse risiede nell’affascinante possibilità di recuperare l’esperienza spettatoriale degli anni che hanno preceduto l’introduzione dell’home video prima in VHS poi in digitale. Lo spettacolo cinematografico fino a tutti gli anni ’80 poteva essere fruito solo attraverso la pellicola, più diffusamente in formato semiprofessionale (16mm) o amatoriale (8mm-Super-8mm).

Il materiale raccolto nel fondo è stato utilizzato fino alla fine degli anni ’80 per la proiezione di film in contesti alternativi rispetto alla grande sala di città, dove predominava il formato 35mm. Molti paesi allestivano piccole sale in parrocchia, in luoghi pubblici comunali, per strada o in appartamento (per feste, intrattenimento medio-alto borghese). Il 16mm tuttavia è sempre stato anche il formato privilegiato dai documentaristi, giornalisti e dai cinecircoli (anche in città).

Che effetto fa?!

Per le nostre proiezioni in Archivio, allestiamo lo spazio riservato ai laboratori con sedie, cuscini e tutto quello che può servire a rendere confortevole la visione. Prima di un lungometraggio presentiamo un breve filmato in pellicola 16mm, e per farlo ci serviamo di strumenti alquanto “vintage”. Si tratta di un modello di proiettore automatico revisionato e risalente agli anni ’70, utilizzato da un insegnante che in quegli anni organizzava i cineforum in zona Napoli centro. Anche la riproduzione dell’audio si avvale di un altoparlante degli anni ’50 agganciato direttamente al proiettore.

Chi ha avuto il piacere di assistere  ad una delle nostre proiezioni ha potuto constatare come la visione di un film in pellicola sia completamente diversa dall’esperienza dello spettatore contemporaneo. Adesso, come allora, bisogna mettere in conto diversi aspetti audiovisivi che la pulizia del digitale hanno tagliato completamente fuori. Resta invece nella pellicola, per chi ama questo sistema di riproduzione, tutto il fascino della sua storia, cioè della storia materiale del supporto. La storia del film si palesa sullo schermo con i graffi, le macchie, il fruscio del suono e molti altri elementi che oggi potremmo indicare come “disturbanti”. Eppure, è l’insieme di questi elementi a fare della proiezione in pellicola un’esperienza unica.

Nel video in allegato un breve stralcio della nostra proiezione in Archivio.